
Gli “attori” fanno credere alle vittime di aver danneggiato il loro specchietto retrovisore o un’altra parte dell’auto, cercando poi di ottenere denaro come risarcimento. Si parte da un danno creato ad arte al proprio veicolo, utilizzando sassi o altri oggetti per simulare il rumore di impatto. La vittima, spesso anziana o neopatentata, ferma l’auto, il truffatore mostra il danno e chiede un risarcimento. A Terzigno (Napoli), eseguendo questo copione, un uomo cerca di ottenere denaro con l’aiuto di minacce e un cric come varianti sul tema. Il truffatore lamenta un danno al paraurti e allo sportello. Poi propone un accordo ma la ritrosia della vittima impone una svolta. Si passa alle minacce e poi al cric come deterrente.
I Carabinieri arrivano in quel preciso istante e arrestano il soggetto
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