Un nuovo, importante colpo alla criminalità economica arriva dall’Operazione “Fuel Family”, che ha portato al sequestro preventivo di beni per una maxi frode IVA da 260 milioni di euro, su richiesta degli Uffici di Bologna e Napoli della Procura europea (EPPO).
Le attività sono state eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli.
Secondo gli investigatori, la frode sarebbe stata messa in atto da una rete criminale specializzata nell’importazione illecita di carburante, introdotto sul mercato italiano eludendo sistematicamente l’IVA.
I beni sequestrati risultano riconducibili al capo del sodalizio, un imprenditore campano già condannato in primo grado il 15 ottobre a:
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8 anni di reclusione
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multa da 8.600 euro
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confisca fino a 73 milioni di euro
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interdizione dall’attività imprenditoriale
Sebbene la società apparisse formalmente
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