Tra le pieghe millenarie di Napoli, nei suoi vicoli stretti dove il passato incontra il presente in un continuo dialogo di contrasti e bellezza cruda, spesso nascono voci capaci di raccontare un’epoca. Voci che non si limitano a interpretarla, ma che la trasformano. Una di queste è quella di Aeden, un giovane creativo napoletano che ha fatto della contaminazione tra poesia e graphic design il suo linguaggio distintivo.
L’arte come luogo sicuro
Aeden non è un artista convenzionale. Non cerca la perfezione, ma l’autenticità. Il suo lavoro nasce da un’urgenza personale: quella di trasformare le proprie fragilità, esperienze intime e domande irrisolte in forme artistiche che possano comunicare con gli altri. I suoi progetti – che siano versi poetici o composizioni visive – sono espressioni di una ricerca continua, a cavallo tra introspezione e critica sociale.
Il suo
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